- Il fumettista non ricalca, lucida.
- Il fumettista non copia, consulta l’archivio.
- Il fumettista non plagia le opere altrui, ne prende ispirazione.
- Il fumettista ha sempre una copia dell’Arkham Asylum sotto il cuscino.
- Il fumettista non ha nessuna lacuna, ha un suo stile.
- Il fumettista non ignora la prospettiva, escogita delle soluzioni grafiche.
- Il fumettista non stravolge le sceneggiature… le reinterpreta.
- Il fumettista non consegna in ritardo, si concede delle proroghe.
- Il fumettista non commette errori, rappresenta le cose in modo personale.
- Il fumettista è sempre disponibile a regalare i propri disegni… fotocopiati.
Storia del decalogo del fumettista
Ho scritto questo decalogo tanti anni fa, forse nel 2001. È una parodia delle lezioni seguite alla scuola del fumetto. Ecco qualche informazione per capire meglio il decalogo.
- I docenti preferivano usare il verbo “lucidare”, ossia ricalcare disegni o foto al tavolo luminoso, anziché, appunto, il semplice verbo “ricalcare”.
- L’archivio è tutto quel materiale informativo (fotografie, disegni) che un fumettista consulta per poter disegnare.
- Arkham Asylum (titolo originale “Arkham Asylum: A Serious House on Serious Earth”) è una graphic novel scritta da Grant Morrison e disegnata da Dave McKean. Alla scuola del fumetto ogni occasione era valida per citare quest’opera.
- La prospettiva è una delle dannazioni del fumettista.
- Così come le sceneggiature: quando è difficile seguirle, il fumettista le distorce a suo beneficio.
- Disegni fotocopiati: uno dei docenti, un giorno, fotocopiò alcuni suoi disegni, li firmò e si mise a distribuire le fotocopie a noi allievi. Io non la presi. Che senso ha regalare una fotocopia?